La congiuntura dell’estate 2024 e le date chiave di settembre per le politiche economiche
I dati statistici attuali, riferiti all’estate del 2024, evidenziano una situazione economica italiana caratterizzata da incertezze e un supporto limitato da parte delle politiche economiche.
Le aspettative delle imprese sono in calo. Nel mese di luglio 2024, il clima di fiducia imprenditoriale ha registrato la sua quarta diminuzione consecutiva, scendendo al di sotto della media degli ultimi 12 mesi. Tale flessione è principalmente attribuibile a un deterioramento nel settore delle costruzioni e, in modo particolare, nei servizi di mercato, mentre il settore manifatturiero e il commercio al dettaglio mostrano segni positivi. Dati forniti da Movimprese indicano un aumento delle attività imprenditoriali nel secondo trimestre del 2024, con un saldo positivo di 29.489 nuove registrazioni, in aumento rispetto ai 28.286 dell’anno precedente.

Nel secondo trimestre del 2024, il PIL ha registrato una crescita dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, un risultato in linea con il +0,3% dell’Eurozona secondo Eurostat. Questo segna il quarto trimestre consecutivo di crescita dopo una leggera flessione nel secondo trimestre del 2023. La crescita è principalmente sostenuta dal settore terziario, mentre l’industria, in particolare la manifattura e le costruzioni, ha contribuito negativamente. Inoltre, il tasso di crescita annuo è migliorato, toccando lo 0,9%, rispetto al +0,6% dell’Eurozona. Secondo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale, la crescita del PIL italiano è attesa al +0,7% per il 2024, in calo rispetto al +0,9% stimato a maggio dalla Commissione europea. Per il 2025, la crescita del PIL è prevista al +0,9%.

Un rallentamento si evidenzia nel commercio internazionale, con l’export che è stagnante (-0,1%) nei primi cinque mesi dell’anno. I dati provvisori di giugno mostrano una riduzione dell’export verso i paesi extra UE per il secondo mese consecutivo, principalmente a causa di un calo nelle vendite di beni di consumo durevoli.
Nel settore manifatturiero, la produzione è diminuita del 3,1% nei primi cinque mesi dell’anno, ma a luglio le aspettative sulla produzione e sugli ordini rimangono stabili, segnalando una certa resilienza.
Per quanto riguarda i costi energetici, i prezzi si sono stabilizzati su livelli superiori rispetto al passato, ma la competitività delle imprese italiane è in miglioramento. Si registra una continua discesa nei prezzi di importazione di petrolio e gas, contribuendo a una significativa riduzione della bolletta energetica.
Nonostante una certa discesa dell’inflazione, la Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i tassi di riferimento durante la riunione del 18 luglio, generando incertezze sulle decisioni di investimento. Nel primo trimestre del 2024, gli investimenti delle imprese hanno mostrato una contrazione del 2,7% rispetto all’anno precedente. La stretta monetaria ha avuto un impatto maggiore sull’economia italiana, dove il costo del credito alle imprese ha raggiunto il 5,45% a maggio 2024, superando la media dell’Eurozona (5,10%). I prestiti alle imprese italiane sono diminuiti del 3,5% su base annua, a differenza del trend positivo in Eurozona (+0,3%).
Inoltre, le incertezze legate alla politica monetaria si intrecciano con il rischio di una politica fiscale restrittiva, in seguito all’avvio della procedura di infrazione per deficit eccessivo da parte dell’UE. La Commissione Europea ha chiesto all’Italia di limitare la crescita della spesa netta nel 2025 e ridurre il disavanzo pubblico verso il valore di riferimento del 3% del PIL. Il Ministero dell’Economia ha sottolineato l’importanza del taglio del cuneo contributivo come priorità.
Infine, il sostegno fiscale per gli investimenti è rappresentato da 6,2 miliardi di euro previsti per il 2024 e 2025 attraverso Transizione 5.0, mentre l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) continua a rappresentare un’importante fonte di crescita economica.
Due appuntamenti chiave nel mese di settembre daranno un quadro più chiaro delle politiche economiche: il 12 settembre, la BCE deciderà sui tassi, e entro il 20 settembre il Governo presenterà il Piano strutturale di bilancio, delineando le prospettive finanziarie per gli anni a venire.

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